Sabato 13 Aprile alle ore 18.00 presso la Casa del Popolo il PD di Siculiana organizza un'assemblea cittadina dal titolo contro le bollette di Girgenti Acque e la quota di depurazione.
Interverranno:
- Salvatore Rizzo, Coordinamento PD Siculiana - Consigliere comunale
- Peppe Zambito, Coordinamento PD Siculiana – vicesindaco
- Dott/ssa Sabrina Mangione, Avvocato tributarista
- Dott. Giuseppe Piruzza – Conf. Naz. Difesa contribuenti “ITALIA”
- On. Tonino Moscatt, Deputato nazionale PD
- ON. Giovanni Panepinto, Deputato Assemblea Siciliana PD
I temi che verranno affrontati:
Gestione Pubblica del
Servizio.
In
primis si contesta la mancata applicazione dell'esito referendario
del 13 giugno 2011. Il primo quesito del Referendum, recitava
espressamente il ritorno della gestione pubblica del servizio idrico:
Modalità di affidamento
e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, si
propone di abrogare l’art. 23-bis della Legge n. 133/2008 e
successive modifiche, relativo
alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Ad
oggi il servizio risulta essere ancora gestito da privati. Vogliamo
l'acqua pubblica.
Determinazione
delle Tariffe.
Il
secondo quesito del referendum del 13 giugno 2011 riguardava la
determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base
all’adeguata remunerazione del capitale investito, abrogazione
dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 limitatamente a
quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio
idrico è determinata tenendo conto dell’«adeguatezza della
remunerazione del capitale investito». Nonostante l'abrogazione
parziale del comma 1, l'ATO AG9 ha utilizzato per la determinazione
delle tariffe il “Metodo Normalizzato”, introdotto con Decreto
Ministeriale dell' 1 agosto 1996. Questa legge, permette l'ATO AG9
di applicare alle tariffe l'adeguatezza della remunerazione del
capitale investito. Il Consiglio di Stato, sez II, parere n. 267 del
2013 esprime comunque l'inapplicabilità del metodo normalizzato per
definire le componenti di costo della tariffa. In
sintesi la tariffa è illeggittima e va alleggerita del 7%.
Canone
di Depurazione.
Il
canone di Depurazione è piu' che raddoppiato: si passa da 0,258 euro
del 2011 a 0,536 euro del 2012 per metro cubo d'acqua. Bisogna però
dare un'esatta definizione di canone di depurazione. Si tratta di una
quota che l'utente paga per usufruire del servizio di depurazione.
Qualora non vi siano nel territorio comunale impianti di depurazione
o questi siano inattivi, il canone non è dovuto. Lo stabilisce la
sentenza della Corte Costituzionale n.335 del 15-10-2008, ribadito
dalla sez. III della Corte di Cassazione Civile n. 8318 del
12/04/2011, ovvero l'incostituzionalità del pagamento della tariffa
relativa al servizio di depurazione, nel caso in cui l'Utente non ne
usufruisca (assenza o temporanea inattività dell'impianto di
depurazione acque reflue) oltre l'obbligo per i gestori di rimborsare
la quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione,
al netto degli oneri deducibili (costi sostenuti dal gestore per le
attività di cui sopra) e comprensiva degli interessi maturati. Nel
territorio Siculianese esistono due impianti per le acque reflue: per
il centro urbano esiste un depuratore non funzionante da diversi anni
mentre per la frazione di Siculiana Marina esiste un impianto di
trattamento di primo livello, non un vero e proprio depuratore ma un
impianto che compie un filtraggio abbastanza grossolano. I cittadini
vedono addebbitarsi nelle bollette un importo corrispettivo per un
servizio non erogato. Chiediamo
il rimborso del canone di depurazione anche per gli anni passati.
Riparazioni
delle derivazioni.
In
particolare si contesta il punto 2.2.3 – DERIVAZIONI del
REGOLAMENTO DI UTENZA, cioè quanto segue: “I costi di
manutenzione sono valutati sulla base dei prezzi contenuti nella TAB.
E del titolo 4. Il corrispondente importo viene addebbitato al
condominio, ovvero ripartito tra le utenze servite dall'opera di
derivazione in ragione dei rispettivi volumi di impegno contrattuale
ed accollato sulle prime bollette utili. Rientrano tra le
manutenzioni anche le ricerche e riparazioni urgenti di guasti
(pronti interventi).” Cio' significa che in caso di rottura della
derivazione, dalla condotta principale al contatore, a pagare sarà
l'utente (o utenti). Si ritiene assurdo far pagare alle utenze le
riparazioni, poiché la tariffa del servizio idrico contiene anche il
servizio di fruizione.
La rete idrica e la
relativa manutenzione non è a carico del singolo utente.
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